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Area naturalistica "Rivi"
Area naturalistica "Rivi"
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Descrizione
Legge Regionale 2 novembre 1982, n. 32, artt. 2 e 12
Recupero ambientale della zona umida "Rivi"
Approvazione con deliberazione G.C. n. 39 del 5.10.2004
L'area è situata in un fondovalle collinare nella valle del Torrente Nizza, affluente di sinistra del Torrente Belbo. Pur essendo tutta compresa nel territorio del Comune di Moasca, si trova quasi equidistante dagli abitati di Moasca, Castelnuovo Calcea e Agliano a circa 5 Km a ovest di Nizza Monferrato.
Si Tratta di una zona umida, un tempo utilizzata dall'agricoltura per la coltivazione dei foraggi con raccolta dell'erba nel solo periodo estivo, oggi prevalentemente abbandonata.
Si è così formata una zona popolata da canne di palude (Phragmites communis) contornata da altre zone di arbusti (Cornus sanguinea) o alberi (Salix alba) sia allo stato arboreo vero e proprio che allo stato cespuglioso.
In questa situazione si è verificata una presenza notevole di avifauna di diverse specie, ma particolarmete significativa è la presenza dello Strillozzo (Miliaria calandra) anche nel periodo invernale come svernante, fatto che, in precedenza, non si riteneva possibile in Piemonte avendo limitate conoscenze della biologia della specie stessa.
Per la parte attualmente boscata verranno effettuati dei tagli selettivi di diradamento in modo da contenere in parte la vegetazione e di equilibrare la stessa nel senso di favorire anche altre specie tendendo alla ricreazione dell'ecosistema.
La realizzazione di uno stagno profondo mediamente un metro rispetto all'attuale piano consentirà la presenza di acqua stagnante anche nel periodo estivo; il rimodellamento del terreno circostante permetterà di creare ambienti più o meno asciutti a pochi metri di distanza l'uno dall'altro, tutti facilmente accessibili anche dall'uomo.
Verranno realizzati due capanni di bird-watching in posizioni e con esposizioni diverse per osservazioni differenziate; un terzo capanno servirà per l'inanellamento dell'avifauna, cioè per l'apposizione di anelli di riconoscimento alle zampe degli uccelli che verranno catturati in zona per fini statistici/biometrici e subito rilasciati.
L'attività scientifica verrà svolta dalla LIPU che si occuperà degli studi e della ricerca, tramite apposita convenzione con l'Amministrazione comunale, e curerà altresì 300 metri quadri di coltivazione "a perdere" di cereali e leguminose per il richiamo e la nutrizione invernale dell'avifauna.
In tre zone circostanti al centro dell'area si ricostruiranno tre ambienti tipici: il Querco - carpineto mesofilo, l'Alneto di ontano nero e il Saliceto di salice bianco.
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